Dismenorrea secondaria: diagnosi ed eziopatogenesi

09/03/21 - Dott. Stefano Luisi

Dismenorrea secondaria: diagnosi ed eziopatogenesi

Si differenzia dalla primaria per la comparsa dopo diversi anni dal menarca e può essere presente anche in donne con cicli anovulatori. La diagnosi è confermata da indagini strumentali: ecografia pelvica trans-vaginale, isteroscopia, isterosalpingografia e laparoscopia. Diverse sono le cause responsabili della dismenorrea secondaria.

Endometriosi: patologia tipica della donna in età fertile con una incidenza dell’8-10%. Tipicamente colpisce la donna tra i 20 e i 50 anni, ma può interessare l’adolescente (in questo caso la dismenorrea da endometriosi può presentarsi come primaria). Nelle donne con endometriosi sono presenti più alti livelli di leucotrieni (LT) e PAF nel liquido peritoneali rispetto alle donne sane, probabilmente prodotti dal tessuto endometriale e dai macrofagi peritoneali. Il dolore normalmente insorge qualche giorno prima del flusso, e tende ad accentuarsi durante e soprattutto alla fine della mestruazione: ciò è dovuto all’aumento dei focolai endometriali che alla fine del flusso sono più voluminosi. Si associano dispareunia, dischezia, disuria ed infertilità.

Adenomiosi: in questo caso la dismenorrea è preceduta da un senso di peso, di tensione, di dolenzia pelvica, che può essere avvertito in regione sacrale in presenza di una retroversione uterina. Con il sopraggiungere del flusso il dolore diventa più acuto e crampiforme ed è presente durante l’intero periodo mestruale. In uno studio recente è stata riscontrata un’incidenza del 34% delle caratteristiche ultrasonografiche dell’adenomiosi in giovani donne nullipare di età dai 18 ai 30 anni associata alla dismenorrea. All’esame pelvico l’utero appare aumentato di volume, dolente e irregolare.

Fibromi: causano dismenorrea e menorragie quando hanno la localizzazione endocavitaria, e il dolore è di tipo espulsivo. L’asportazione per via endoscopica rappresenta il trattamento di prima scelta.

Varicocele pelvico o congestione pelvica: dilatazione dei plessi uterini da cause costituzionali (associate ad emorroidi), meccaniche (vizi di posizione dell’utero o tumori).

Sindrome di Allen-Masters o ipermobilità dolorosa dell’utero: dovuta a maggiore lassità degli apparati legamentosi o di sostegno.

Malformazioni genitali: con ostruzione completa al flusso mestruale (criptomenorrea) e dolore pelvico.

In conclusione, la dismenorrea è una condizione di dolore cronico che inficia notevolmente il benessere della donna, con importanti ripercussioni sugli aspetti sociali, psicologici e lavorativi.

Comprenderne le cause, formulare una corretta diagnosi ed impostare una terapia adeguata, appropriata al tipo di dismenorrea (primaria o secondaria) ed al contempo alle esigenze della donna, rappresenta l’obiettivo primario del medico e soprattutto del ginecologo.

Bibliografia

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-American College of Obstetricians and Gynecologists: ACOG Committee Opinion. Number 310, April 2005. Endometriosis in adolescents. Obstet Gynecol. 2005; 105: 921–7.

-Pinzauti S, Lazzeri L, Tosti C, et al.: Transvaginal sonographic features of diffuse adenomyosis in 18–30-year-old nulligravid women without endometriosis: association with symptoms. Ultrasound Obstet Gynecol. 2015; 46: 730–6

 

Prof. Stefano Luisi, MD, PhD

Associate Professor of Obstetrics & Gynecology

Department of Molecular and Developmental Medicine

University of Siena

stefano.luisi@unisi.it